SEDE
SICILPOSA s.r.l s. Pavimenti Autobloccanti
Via Tuppazzo n. 9/A int. 9/E
Santa Maria Ammalati - Acireale (CT)
ORARI DI RICEVIMENTO
Lunedì - Sabato: 08:00 – 12:00
Oppure per appuntamento
CONTATTI
+39 095 885475
+39 347 7425860
sicilposasrls@gmail.com
PEC: sicilposasrls@legalmail.it
Passo dopo passo, scopri il procedimento di posa dei masselli autobloccanti.
PRIVACY POLICY/COOKIES/CREDITS
2022 Sicilposa S.r.l.s. - I testi e le immagini contenuti in questo sito sono di proprietà del Gruppo centro Posa, il quale non ne utilizza in alcun modo l'utilizzo.
SISTEMAZIONE DEL SOTTOFONDO
La preparazione del sottofondo consiste nel livellare e nel riempire il terreno con materiale di tipo stabilizzato, per dare le giuste pendenze al piano. Si procede poi alla compattazione del sottofondo con apposito rullo o piastra vibrante.
La posa dei pavimenti può essere realizzata anche sopra preesistenti sottofondi in asfalto o in calcestruzzo, verificandone preventivamente gli spessori e realizzando opportuni dispositivi di drenaggio e dello strato di allettamento. Questi sottofondi, tuttavia, limitano la capacità di sviluppare il fenomeno di autobloccanza.
La verifica dei nostri tecnici ci permette di stabilire se è necessaria la posa in opera di geotessuto che rinforza il piano di appoggio e favorisce il drenaggio.
1
Nella realizzazione di pavimentazioni autobloccanti è fondamentale la presenza di un contenimento laterale, che sia in grado di opporsi alle tensioni orizzontali dovute al traffico, e che contenga i masselli. Il contenimento della pavimentazione può essere determinato dalla presenza di strutture fisse in elevazione (muri) o con la posa in opera di cordoli o di calcestruzzo gettato in opera. La collocazione dei cordoli avviene prima della posa del pavimento e della realizzazione dello strato di finitura del sottofondo; può avvenire manualmente o con l’ausilio di mezzi meccanici, le macchine posa cordoli.
2
Il piano di posa ha la funzione di ricevere gli elementi autobloccanti; viene costituito da sabbia avente un’adeguata granulometria e durezza. La ghiaia non conforme, infatti, crea deformazioni alla pavimentazione a seguito dei continui passaggi. Lo spessore del riporto di posa è compreso tra i 3 e i 6 cm, le varie pendenze non possono assolutamente essere estratte da esso.
La stesura della ghiaia avviene manualmente o per mezzo di macchine “finitrici”. La finitrice, con sistema laser, può stendere un piano di posa giornaliero di circa 4.000 mq riducendo costi e tempo di posa. La stesura manuale viene effettuata con “stadie telescopiche”, in grado di preparare circa 1.000 mq al giorno.
3
Ultimato il piano di posa, si procede all’esecuzione della pavimentazione. La posa in opera può essere eseguita manualmente oppure meccanicamente. La posa meccanica si effettua per mezzo di speciali macchine in grado di prelevare un intero piano di masselli dall’unità di imballo e di porlo in opera con l’assistenza di personale qualificato. Questo tipo di operazione garantisce una posa più rapida ed economica. La scelta fra i due tipi di posa dipende dal massello da applicare, dalla geometria di posa e dai disegni da realizzare ed anche dal fornitore del materiale, che deve opportunamente predisporre i masselli su gli imballi.
4
PREINTASAMENTO E VIBROCOMPATTAZIONE
Dopo i tagli di finitura del pavimento si prosegue al preintasamento dei giunti mediante sabbia asciutta per facilitarne la penetrazione ed il riempimento. Il preintasamento ha lo scopo di evitare il disallineamento dei masselli sia in corso d’opera, sia durante la vibrocompattazione. Si procede alla vibrocompattazione a mezzo di piastra vibrante. La vibrocompattazione ha la funzione di sistemare i masselli nello strato di ghiaia e di garantire un primo assestamento della sabbia nei giunti.
Il tipo di piastra da utilizzare dipende dalla forma e dallo spessore del massello. È opportuno l’utilizzo di piastre munite di tappetino protettivo in gomma o similare, in caso di pavimentazioni con superfici delicate.
5
Al termine della vibro compattazione si procede all’intasamento finale dei giunti con ulteriore stesura di sabbia. La sabbia deve essere lasciata sulla pavimentazione il più a lungo possibile, per consentire un’efficace sigillatura dei giunti durante il transito. La superficie deve essere ispezionata periodicamente nei primi sei mesi di vita, intervenendo con integrazione della sabbia nei giunti qualora se ne riscontri la necessità. L’uso di sabbia non idonea, l’intasamento non corretto o la rimozione della stessa prima della completa sigillatura può compromettere la stabilità complessiva.